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05/01/16

Parliamo ancora di dolci tentazioni...Cuorenero

Parliamo ancora di dolci tentazioni...ancora di cioccolato e di un dolce biscotto croccante all'esterno e morbido all'interno....parliamo delle tentazioni di Cuorenero.


Napoleone Neri, imprenditore di Bologna, è stato il fondatore di Cuorenero, imponendo, sin dall’inizio, una rigida selezione delle materie prime.
Oggi, i fratelli Papa, nello stabilimento di Monteroduni, in provincia di Isernia, continuano la tradizione con particolare attenzione ai procedimenti produttivi: sicura garanzia della qualità del cioccolato Cuorenero, che vanta innumerevoli estimatori.

I segreti di Cuorenero e dei suoi straordinari sapori e profumi sono tutti racchiusi nei frutti dell’albero del cacao; sono grossi baccelli ovali di colore giallo rossastro, detti cabosse, che maturano ogni sei mesi.


Aperte le cabosse, i contadini ne estraggono le fave, che vengono fatte fermentare per alcuni giorni: operazione molto importante perché permette al cacao di sviluppare la scala degli aromi essenziali. Successivamente le fave sono sottoposte ad essiccazione naturale al sole e, poi, al processo di torrefazione artigianale effettuata ad aria calda durante il quale prendono vita gli inimitabili, variegati profumi, gusti e sapori del cacao.
Dopo la tostatura le fave vengono frantumate, per poi essere macinate nei mulini e ottenere così il liquore di cacao: è questo il termine usato dagli esperti per indicare l’impasto grezzo ottenuto.
Si è, dunque, arrivati al cuore della lavorazione artigianale o, meglio, al “cuore nero”.
Il liquore di cacao vergine, così pervaso, è pronto per essere unito ad altri ingredienti per renderlo vellutato all’assaggio attraverso particolari processi lavorativi.
A questo punto stiamo per ottenere il cioccolato che si affina nella fase di concaggio, realizzato con macchine che tengono in lento movimento l’insieme degli ingredienti.
Peculiarità dei fratelli Papa, sempre molto attenti a tutte le fasi di lavorazione, è quella di seguirle direttamente per ottenere quei gusti inimitabili che, da sempre, contraddistinguono cioccolato, macarons, praline e confetti Cuorenero.

Nasce così il confetto Cuorenero!

Il cuore del cacao un alimento benefico che ci aiuta a tenere su il morale.....perché il cacao stimola la serotonina....l'ormone della felicità o del buonumore.


La serotonina, 5-idrossitriptamina o 5-HT, è un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti a partire dall'amminoacido essenziale triptofano.
Questo ormone combatte la depressione, la fame nervosa, l'insonnia, agiste nel sistema nervoso centrale come un neurotrasmettitore, cioè porta informazioni da una cellula nervosa ad un altra, come la percezione della stanchezza , della fame, condiziona il nostro umore.

I principali siti di produzione della serotonina sono il sistema nervoso centrale e il sistema gastrointestinale.
Un'alta percentuale di serotonina la troviamo anche nelle piastrine, loro non la producono ma la catturano dalla circolazione sanguigna intestinale.

Come per ogni cosa naturalmente l'eccesso non va bene....

I pro e i contro del cacao e quindi del cioccolato potete leggerlo in questo post.

Vediamo ora una delle specialità di Cuorenero......i Macarons.
I Macaron Cuorenero non elencano fra gli ingredienti farine di grano o simili: questa peculiarità identifica e caratterizza la produzione dell’originale Macaron.

La ricetta del Macaron, biscotto composto da farina di mandorle, zucchero e albumi, si tratta di vere e proprie piccole tentazioni dalla forma rotonda, croccanti all’esterno e con un cuore morbido e profumato, un classico della pasticceria francese, ora diventato un’autentica mania.
A sdoganarlo qualche anno fa ci aveva pensato il film di Sofia Coppola sulla vita di Maria Antonietta, che stando alla pellicola ne era ghiottissima.
 
Qual e' l'origine dei macarons?

I Macarons sono tra i dolci più famosi .
Si tratta di piccoli pasticcini composti da due soffici meringhe che racchiudono un ripieno morbido… somigliano ad un piccolo panino imbottito!
La ricetta ha innumerevoli varianti, ma la base per la preparazione dei Macarons è composta da albume d’uovo, farina di mandorle e zucchero a velo.
Al tutto va aggiunto un colorante alimentare che serve a dare ai dolcetti la tipica colorazione accesa e diversa per ogni gusto.
Verdi, viola, gialli, rosa o marroni, ogni Macaron ha un ripieno diverso (marmellate di ogni genere, burro, crema al cioccolato…) e un sapore unico.
Caratteristica esclusiva dei Macarons è la loro estrema morbidezza, una consistenza vellutata che letteralmente… si scioglie in bocca!

Il nome Macaron deriva dalla parola italiana maccarone o maccherone, derivata a sua volta dal verbo ammaccare, ossia pestare o schiacciare.

La leggenda narra che i macarons siano nati a Venezia nel XVI secolo e che siano stati poi importati in Francia nel 1533 da Caterina de Medici, come dolce di corte per il suo matrimonio con il Duca d'Orlèans.
Ufficialmente, invece, sembrerebbero risalire al XVIII secolo, nati dall’estro culinario di due suore francesi del monastero delle Dames du Saint-Sacrement di Nancy.

Quale che sia l’origine, la ricetta dei macarons acquisì nel tempo fama e notorietà, perfezionando sempre più il gusto e la fragranza di questi squisiti dolcetti.
Anche la forma mutò, avvicinandosi sempre più a quella tonda attuale (oggi simbolo di pregiata creazione pasticcera, croce e delizia di ogni raffinato pasticcere).

La fama dei macarons giunse presto anche a Londra, dove le nobildonne inglesi si narra facessero follie per poterli assaporare.
Dopotutto, la stessa Regina ne andava ghiotta, e costei - autentica icona di stile e raffinatezza - veniva dunque emulata in ogni corte.
I macarons rimasero a lungo un dolce assaporato perlopiù dagli aristocratici.

Consumati dai nobili e dai ricchi borghesi, venivano infatti gustati in eleganti salottini, in raffinate pasticcerie o durante la pausa del tè, ma non venivano mai preparati in casa.
Era proprio questa la loro prerogativa più apprezzata dagli aristocratici: il fatto che dovessero essere acquistati, anziché prepararti in casa; ciò li rendeva speciali, una raffinatezza da signori.

Si deve a Pierre Desfontaines, la versione moderna dei Macarons, che lavorava per la Pâtisserie Laudrée di Parigi.

Da allora hanno mantenuto la nomea e il fascino di un dolce sfizioso, raffinato ed elegante, ma allo stesso tempo sbarazzino e irriverente che, si può dire, incarna alla perfezione lo spirito della Regina che tanto li aveva prediletti.

I macarons si dice siano il peccato di gola dei veri parigini, il cui cuore romantico è affascinato dalla perfezione dei dolcetti tondi dai mille colori e sapori con un morbido interno.

 
Facciamoci tentare in ogni stagione da Cuorenero.....



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